Ottavo, tondo, incontro con l'Arte!
Oggi entriamo nel mondo delle parole e conosciamo l'Arte narrativa di Cristina!
Interv(ART)ista
Tot.
domande a Cristina Marsi
Chi sei e cosa fai?
Dai un nome a Te e alla tua Arte.
Sono un’autrice di
racconti per bambini e ragazzi. Filastrocche, romanzi, testi per albi
illustrati, per riviste, testi divulgativi, riscritture di classici, scritture
e riscritture in dialetto triestino…
Perché lo fai?
Quando e come hai cominciato?
Perché lo faccio? E
perché mangiamo, respiriamo, camminiamo, ci emozioniamo, ci rattristiamo?
Scrivere fa parte di me, da sempre. Quando volevo dire qualcosa, fin da
bambina, mi veniva meglio scriverlo, cercavo foglio e matita con una certa
ansia di fissare ciò che volevo comunicare.
Dove e come? Ci
presenti il luogo in cui crei e gli strumenti/la tecnica che usi?
Scrivere, si scrive
ovunque. Ma nel silenzio o sentendo un bel vento, su un tavolo sgombro, davanti
una finestra che guarda del verde o comunque un panorama aperto, è meglio.
L’ideale per me, sarebbe poter aspettare le parole in una stanza vuota. Tavolo
rivolto su un paesaggio che spazia da un bosco di grandi alberi agitati dal
vento e arriva fino al mare, attraverso nuvole e cielo, fino all’orizzonte. Sì,
se devo sognare, sogno in grande!
Fogli bianchi, no
quadretti, no righe, bianco assoluto. Matita, penna raramente, e solo quando
ormai ho preso il via. La matita mi mette meno soggezione. In certi momenti
scarabocchio una scena, come se disegnassi la scintilla che poi si gonfierà e
si espanderà nella trama. A volte disegno il personaggio o l’ambientazione,
anche solo un dettaglio, forse per prendere la rincorsa mentre aspetto che
arrivi la frase giusta per continuare o iniziare.
Chi? Colleghi,
clienti, datori: rapporti lavorativi?
Ahi ahi ahi, mi ci
vorrebbero fogli e fogli per raccontare tutto ciò che mi è successo con
colleghi, editori, illustratori. Diciamo però che dedicarsi a un’attività
creativa non implica l’avere rapporti idilliaci o facili tra le persone, per
niente.
Ho incontrato anche bellissime persone, allacciato amicizie e ho avuto le mie soddisfazioni, ma ciò che vorrei far sapere è che quello dell’editoria per giovani lettori non è un mondo dorato solo perché ci si rivolge ai ragazzi.
Ho incontrato anche bellissime persone, allacciato amicizie e ho avuto le mie soddisfazioni, ma ciò che vorrei far sapere è che quello dell’editoria per giovani lettori non è un mondo dorato solo perché ci si rivolge ai ragazzi.
Bianco/Nero: qual è
l’aspetto più piacevole e quale il più noioso/brutto/antipatico della tua arte?
Quando le idee trovano un filo da seguire e assecondare, quando le parole
scivolano via svelte sul foglio e il quadro generale risuona armoniosamente
nelle orecchie interne e genera immagini giuste e perfette negli occhi interni,
immagini che ti piacciono proprio tanto, allora è meraviglioso.
Un po’ noioso, ma necessario, è il passaggio dalla scrittura a mano al pc, trascrivere insomma. Anche se a volte è un passaggio che regala sorprese di sintesi e focalizzazione.
Un po’ noioso, ma necessario, è il passaggio dalla scrittura a mano al pc, trascrivere insomma. Anche se a volte è un passaggio che regala sorprese di sintesi e focalizzazione.
Dove vai? Quale
sono i prossimi obbiettivi/progetti?
Sempre avanti. Di
progetti ne ho sempre tanti pronti, e sempre più di uno in via di sviluppo. Mai
solo uno, se no mi annoio. Il mio obbiettivo adesso, sarebbe quello di riuscire
a non cadere più nelle infinite trappole editoriali italiane e magari trovare
qualche nuovo editore all’estero. Sarà solo un sogno?
Ci mostri la
creazione, secondo te, meglio riuscita o che meglio ti rappresenta?
Uno dei libri a cui
tengo di più è “L’Isola della lana” cui ha fatto seguito “Il guardiano del faro”, entrambi pubblicati in Francia con le bellissime illustrazioni di
Claudia Venturini che ha saputo colorare di poesia le atmosfere nordiche in cui
è ambientato il racconto. Purtroppo questo personaggio non è ancora stato
notato da nessun editore italiano, peccato perché la storia oltre confine
piace. Sono racconti che potremmo definire piccole detective story per bambini,
conditi con un pizzico di allegra ironia.
copyright Claudia Venturini |
Un altro libro che
mi è rimasto nel cuore è “Fior di mare”. Fa parte di una serie pubblicata da Le Brumaie di Torino, un editore quasi sconosciuto, che però mette cura e passione
in ciò che fa. Si tratta di un racconto fantasy, ma a misura di albo illustrato.
“Fior di mare”, come le altre tre storie dedicate agli elementi, è stata
illustrata con fascinosa delicatezza da Daria Petrilli. Per questo editore ho
anche scritto la serie “Margherita” dedicata alla Natura, con gli acquerelli di
Francesca Tesoriere.
Ripensando ai libri
che mi sono stati pubblicati finora, devo dire che ognuno ha un suo perché, una
sua storia nella storia, e quindi mi dispiace non nominarne anche altri. Avrei poi, nelle tasche della speranza, molti
racconti inediti in attesa, e sto scrivendo storie sempre più lunghe. Queste
sarei davvero felice di vederle girare. Perché la scrittura si evolve,
naturalmente, è proprio come un albero che cresce. Ha sempre più foglie da
mostrare e fiorisce e fruttifica, perciò sapere che la mia scrittura per adesso
è stata vista solo per i suoi germogli (è proprio il caso di dirlo eh eh) mi
dispiace non poco.
Dove possiamo
trovarti?
Mi trovate su fb, e
poi ho due blog. Uno dedicato esclusivamente ai miei libri e uno più generico
dove ad esempio mostro foto di viaggi o della mia città, ma in realtà è sempre
improntato sul mondo dei libri, e in particolare, libri per i giovani lettori.
Un Grazie infinito a Cristina per la condivisione e per i suoi bozzetti! Un Grazie anche a Claudia Venturini che mi ha permesso di pubblicare le sue immagini.
Buona creatività!
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